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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Aprile, àprile il cuore

Avevo deciso di non andare più: troppa pioggia, troppa malinconia. Qualche volta mi lascio prendere dalla tentazione di non far nulla, dei miei progetti migliori. Pericoloso assai. A casa Susi ha piantato una grana, perché la gita ormai l'aveva messa in conto. Armati dell'essenziale siamo così partiti per il mare. Tra Bomarzo e Viterbo una grandinata furibonda mi ha fatto pensare che dovevamo tornare indietro. Ignorando gli assalti dell'accidia ho tirato dritto. Appena dopo Tuscania altro nubifragio, visibilità ridotta, torrenti d'acqua in mezzo alla carreggiata ma ormai eravamo arrivati. Tarquinia lido è più bella nei ricordi di quanto non lo sia obiettivamente; è un mare facile, dietro casa, un po' abbandonato a se stesso, spiaggia di sabbia scura, qualche baracca fatiscente tra alberghi costosi. Qui  ho sperimentato la felicità, quando io e te piantavamo tutto e per due giorni eravamo irreperibili. Una volta lo racconterò. Parcheggiamo sulle strisce blu: si pa

Spoleto, o cara

Il tempo di accasare mia figlia dalla zia e sono in viaggio. Viaggio breve, destinazione Spoleto. Viaggio lento e doloroso dentro di me: la prima volta a Spoleto da solo, dopo il 25 ottobre. Una specie di esperimento: andare nei posti che io e te più amavamo per vedere se - in solitaria, come uno che traversi l'oceano su una barca - ne esco vivo. Arrivo all'una, il cielo è invaso da una panna montata di nuvolaglie, decido di sfidare la sorte: lascio l'ombrello in macchina. Spoleto è sempre una meraviglia, una di quelle città dove andrei a vivere. Oggi, che è pasquetta, è camminata da italiani di tutte le parti: riconosco accenti pugliesi, romani, napoletani, veneti. C'è un clima di festa: passano in ordine sparso, sgombre di pensieri, le famiglie coi biberon agganciati ai passeggini e le bimbe in gambelicche ai padri; io - per quel che mi riguarda -  rinnovo mesto la nostra felicità. Che ora sembra un sogno e pure fu tanta e durevole. Davanti al duomo c'è sempre que