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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Canzoni sghembe e contromano

Credo che la prima canzone che ho ascoltato in vita mia di Lucio Dalla sia stata L'anno che verrà , avrò avuto otto anni. Mi piacque, anche se non capivo del tutto che volesse dire. Soprattutto non capivo perché i preti avrebbero potuto sposarsi, ma soltanto a una certa età . E mi sembrava divertente pensare a un anno in cui sarebbe stato tre volte Natale . Poi ho preso ad ascoltare Dalla con più attenzione alle Medie. Mi piacevano da matti quelle canzoni sghembe, contromano, che solo lui sapeva scrivere. E quelle frasi cantate a precipizio dentro un filo di note che solo lui ce le poteva infilare. Quanti capelli che hai/non si riesce a contare/Sposta la bottiglia e lasciami guardare/se di tanti capelli ci si può fidare . La ballavo con una ragazzina che mi faceva ammattire, in quarta ginnasio, alle feste scolastiche del sabato pomeriggio. Stringevo più che potevo e lei si scostava, ma non troppo. Andava più sul rock inglese, lei: Robert Palmer, roba così. Mi piaceva John & Mar