Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2012

Santo (Piazzese) subito!

Il sapore, gli odori, le mescolanze dei popoli del Mediterraneo. Il noir di luce contro il noir d'ombra e nebbia. Il giallo siciliano, marsigliese, iberico, contro quello scandinavo. Insomma, ho conosciuto e intervistato Santo Piazzese, autore della celebre Trilogia di Palermo edita da Sellerio. Un incontro da memorare, con una persona gentile e notevole scrittore. Perchè poi la conversazione, oggi in Bct davanti a una cinquantina di persone la cui età media era del colore opposto a quello (green) con cui oggi si definisce la new economy, ha finito per prendere tante diverse intersecanti direzioni. Quella del cibo, ad esempio, che da Marsiglia a Palermo, passando per Barcellona e le cantine palestinesi, ha tutte le distonie delle spezie e ispira i sensi dei narratori-gourmet. E arriva fino ai tetri fast food di Stoccolma, accanto a cui, nel freddo lattuginoso e perenne, i serial killer stanno in agguato. E poi ha voluto sapere dell'Apocalisse in pantofole, gli avevano detto che

Alla rivoluzione in bicicletta

Leggo su Repubblica di oggi una bella iniziativa di alcuni utenti facebook che rivendicano il loro diritto a usare la bici in città senza finire investiti. Le statistiche sono effettivamente preoccupanti: in soldoni quasi un ciclista al giorno viene investito in Italia, con conseguenze spesso gravi. Mi è piaciuto soprattutto l'articolo di Paolo Rumiz a corredo del pezzo. In sostanza, lui dice che coloro che vanno in macchina invidiano a chi va in bici una cosa molto semplice e fondamentale: il tempo. Tempo da spendere come meglio si crede, tempo da impiegare a fermarsi a prendere il giornale senza preoccuparsi del parcheggio, o delle code. Tempo per godersi uno scorcio cittadino di cui i possessori di Suv ignorano l'esistenza. Senza contare il risparmio economico e l'impatto ambientale pari a zero. Se tutti usassimo meglio e di più la bici, faremmo una rivoluzione più importante di qualsiasi rinnovamento tecnologico. Come non essere d'accordo?

Le figu e la neve

Nevica con una certa disinvoltura, oggi, sembra faccia sul serio: staremo a vedere. Intanto, complice proprio la neve, ho rimesso mano alla memoria, riavvolgendo un po' il nastro. La memoria va fatta scorrere un po' a caso, e il nastro l'ho bloccato suppergiù a una trentina di anni fa, l'epoca d'oro delle figurine Panini. Sì, i calciatori senz'altro, mi piacevano, specie gli scudetti dorati, ma quelle dei cartoni animati erano magnifiche. Diventavo matto con quelle doppie: il guaio era che prima ti toccava incollarne una metà e solo dopo un po' di giorni l'altra, ché raramente si trovavano insieme nello stesso pacchetto, e mi venivano sempre attaccate storte. Quegli album, che non ho mai finito, chissà dove sono ora. Su e-bay ne ho scovati alcuni degli anni Settanta: Animali e traffico , si chiamava uno dei più belli. Chiedono cifre folli e ho lasciato perdere. Ho trasmesso a mia figlia la piccola passione del collezionismo, e ho avuto la mia rivincita